25Ago
Bazzi Insurance Partners per il Jazz:Re:Found Festival
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Il Jazz:Re:Found Festival, che si terrà dal 31 agosto al 3 settembre a Cella Monte, pittoresco borgo nel cuore del Monferrato, verrà organizzato anche grazie al contributo di Bazzi, Insurance Partners. A partire dall’edizione di quest’anno, la quindicesima in assoluto e la quarta che si tiene nella splendida cornice monferrina, abbiamo infatti deciso di sostenere un appuntamento che attira sempre più visitatori e si candida a diventare un evento del calibro di Collisioni di Barolo o del Festival dei due mondi di Spoleto.

Quest’anno si esibiranno il polistrumentista francese FKJ e il pianista e compositore berlinese Nils Frahm; calcheranno la scena anche i Nu Genea, Ben UFO, Dardust, Elise Trouw, Gilles Peterson e Louie Vega, solo per citare alcuni degli appuntamenti più importanti. Lo spirito del Jazz:Re:Refound è ben illustrato dalla presentazione ufficiale che recita: “Un progetto di nicchia diventato pop, il visionario che diventa rituale, l’esclusivo che diventa inclusivo“.

La nostra affinità con il Jazz:Re:Found:Festival è grande – afferma Tommaso Bazzi, amministratore delegato di Bazzi, Insurance Partners – Siamo una realtà che affonda le proprie radici nel Monferrato ma ci affacciamo ogni giorno sul mercato globale; allo stesso modo il Festival esalta la bellezza della nostra terra e richiama visitatori da tutto il mondo e di tutte le età, uniti dalla passione per la grande musica, gli splendidi paesaggi del Monferrato e la grande cultura che vi si respira”.

Il Jazz:Re:Found, come affermano con orgoglio gli organizzatori è “un bocciolo intenso di suoni, emozioni, rimandi, esperienze collaterali che travalicano persino la didascalica definizione di Festival”.

Credo in questo progetto e voglio dare un contributo per il suo sviluppo futuro – conclude Bazzi – La sponsorizzazione di quest’anno segna l’inizio di una lunga collaborazione con il Jazz:Re:Found Festival”.

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Codice crisi d'impresa Bazzi Insurance Partners
29Mag
Il nuovo Codice della Crisi d’impresa e i rischi per gli amministratori
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Codice crisi d'impresa Bazzi Insurance Partners

Il nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza si appresta a compiere un anno. La sua introduzione – una delle ultime decisioni del governo Draghi – risale infatti al 15 luglio scorso, anche se la sua gestazione è di ben più lunga data – si è iniziato a dibatterne prima del Covid.

Per il mondo delle imprese italiane si tratta di una piccola rivoluzione, con importanti conseguenze nell’approccio alla gestione aziendale che andremo ad analizzare in questo articolo.

Se da una parte infatti il nuovo Codice adotta un approccio maggiormente in linea con la mentalità anglosassone e punta a favorire la continuità aziendale anche nei casi di crisi, dall’altra mette amministratori e imprenditori di fronte alle proprie responsabilità, facendo di conseguenza crescere il rischio di dover rispondere di tasca propria degli errori commessi (e soprattutto del mancato monitoraggio dei conti).

Ma vediamo nel dettaglio quali sono le principali novità del nuovo Codice della Crisi di impresa e, successivamente, quali i rischi (e i possibili rimedi) per amministratori e imprenditori.

Meglio prevenire che curare

Il nuovo Codice della Crisi di impresa si basa su un principio di ragionevolezza: prima si individuano le situazioni di potenziale crisi, maggiori sono le probabilità di salvare l’azienda, garantendo così l’attività economica, le entrate del Fisco, l’occupazione dei lavoratori e, ovviamente, la ricchezza degli imprenditori.
Il modello, anche se non dichiarato, è il famoso Chapter 11 statunitense, che ha come principale obiettivo quello di favorire la continuità aziendale, dando priorità alla sopravvivenza dell’impresa rispetto ai diritti dei creditori.

La strada scelta dal legislatore italiana è differente nelle modalità, benché simile nell’obiettivo. Si obbliga infatti gli amministratori a monitorare lo stato di salute dei conti, per rilevare il prima possibile segnali di stress.
La “vecchia” legge fallimentare prevedeva invece l’intervento solo quando le difficoltà erano ormai conclamate.

Codice crisi d'impresa Bazzi Insurance Partners

La definizione di crisi

Per comprendere il funzionamento del nuovo Codice è necessario partire dalla definizione di “crisi” in esso contenuta: si tratta dello “lo stato del debitore che rende probabile l’insolvenza e che si manifesta con l’inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi dodici mesi.
Come accennato, lo stato di crisi viene identificato ben prima che questa si materializzi effettivamente (“probabile insolvenza”) e il metro di giudizio sono i flussi di cassa su un orizzonte temporale di un anno.

Nel caso in cui l’analisi del cash flow indichi una situazione in rapido peggioramento ma la situazione non sia ancora irrimediabilmente pregiudicata, l’imprenditore può chiedere di ricorrere alla “composizione negoziata”, un percorso riservato e stragiudiziale.

Le due alternative, composizione negoziata e liquidazione semplificata

Per attivarlo deve rivolgersi alla sua Camera di Commercio per la nomina di un esperto indipendente, il cui compito sarà quello di agevolare le trattative con i debitori nell’ottica di un superamento dello squilibrio economico-finanziario.

In caso contrario, ovvero quando non esistono misure in grado di riportare in equilibrio i conti dell’azienda, il nuovo Codice ha introdotto un nuovo istituto, quello della “liquidazione semplificata” per la liquidazione del patrimonio.

Le responsabilità di amministratori e imprenditori

Anche sul fronte delle responsabilità è stato introdotto un approccio “anglosassone”.
La filosofia adottata potrebbe essere sintetizzata nel motto: “Chi sbaglia, paga”.

In particolar modo la normativa punta a “costringere” amministratori e imprenditori ad adottare le misure necessarie per monitorare i flussi di cassa e, di conseguenza, la stabilità dei conti aziendali.
Nell’articolo 2476 del Codice Civile, dopo il quinto comma, è inserito il seguente: “Gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale”.

Il mancato monitoraggio dei flussi di cassa può dunque essere addebitato agli amministratori.

Codice crisi d'impresa Bazzi Insurance Partners

Lo scudo delle polizze D&O

Alla luce delle novità introdotte dal nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza assumono ancora maggiore importanza le polizze D&O, la cui funzione è proprio quella di tenere indenni gli amministratori, i dirigenti e, più in generale, tutto coloro che di fatto esercitano un potere, controllo e coordinamento su una organizzazione, ma che hanno anche il non trascurabile effetto secondario di tutelare del patrimonio aziendale.

In questo articolo puoi trovare una completa disamina delle caratteristiche e del funzionamento delle polizze D&O.

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Class Action Rc Prodotti valide anche negli Stati Uniti (parte 2)
20Apr
Le Polizze RC Prodotti in Nord America
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Class Action Rc Prodotti valida anche negli Stati Uniti (parte 2)

Per ogni polizza assicurativa esistono garanzie accessorie che ampliano e cambiano il perimetro di copertura ma non stravolgono l’impianto originario del contratto.

Questa regola vale sempre, con una sola eccezione: la polizza RC Prodotti con estensione della copertura al mercato nordamericano.

Le imprese che operano Oltreoceano e necessitano quindi di una Rc prodotti valida anche negli Stati Uniti e in Canada si trovano a sottoscrivere un prodotto che ha caratteristiche profondamente diverse rispetto a quelli pensati per il resto del mondo.

Per capire il divario basti solo un elemento: una polizza RC Prodotti valida negli Stati Uniti ha un tasso di calcolo del premio che è circa dieci volte superiore a quello della copertura europea. Senza contare franchigie molto più alte.

In questo articolo andremo ad analizzare nel dettaglio le caratteristiche ed il funzionamento della Rc prodotti valida nel Nord America, mentre per il prodotto “base” rimandiamo alla lettura di questo articolo.

 

La severa normativa Usa a difesa dei consumatori

Le ragioni della peculiarità della Rc prodotti valida negli Usa vanno ricercate nella normativa statunitense, che è estremamente più severa nei confronti delle aziende rispetto a quanto accade nel resto del mondo.

Basti pensare all’istituto della class action, che negli Stati Uniti porta spesso a risarcimenti milionari, mentre da noi, seppur introdotta qualche anno fa sulla falsariga della normativa americana, non ha mai portato a condanne di rilievo da un punto di vista economico.

Un altro elemento da non sottovalutare sono le spese legali, che negli Stati Uniti possono arrivare ad importi molto elevati.

Nonostante ciò, in alcuni casi è più conveniente rivolgersi a un buon avvocato (e quindi dalla parcella importante) piuttosto che rischiare una debacle sul fronte dei risarcimenti.

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Come strutturare una polizza RC Prodotti negli Stati Uniti

Il premio di una RC Prodotti valida anche in Nord America dipende dal fatturato realizzato Oltreoceano ed è proprio da questo parametro che deve partire l’analisi per arrivare a struttura un contratto su misura.

Bisogna poi procedere ad un’attenta analisi del rischio e della tipologia di attività svolta negli Stati Uniti. È importante cioè valutare se l’azienda interessata alla copertura opera direttamente sul mercato a stelle e strisce oppure se i suoi prodotti vi arrivano tramite un esportatore.

Ancora differente è il caso dei produttori di componenti che vengono assemblati per produrre merci che vengono poi vendute negli Usa.

C’è infine la possibilità di vendere i propri prodotti a società non americane che le rivendono a nostra insaputa negli Stati Uniti. Un’operazione che viene definita “esportazione occulta” e che solitamente viene coperta dalle polizze non-Usa ma la cui dimostrazione a volte non è facile.

USA consumi Rc Prodotti valide anche negli Stati Uniti (parte 2)

Il nodo della retroattività

Per arrivare a strutturare una polizza RC Prodotti effettivamente pensata per le esigenze del cliente è poi necessario prendere in considerazione l’aspetto della retroattività.

Normalmente la compagnia prende in carico ogni richiesta di risarcimento arrivata a polizza in corso. E questo a prescindere da quanto tempo il prodotto è sul mercato. Tecnicamente si parla di retroattività illimitata.

Le cose stanno ben diversamente in Nord America dove la retroattività è di solito limitata ai due anni precedenti l’attivazione della copertura.

Il broker che assiste il cliente deve dunque valutare tutti i rischi connessi con questa limitazione di retroattività e se del caso negoziare con la compagnia una retroattività più estesa.

Canada USA consumi Rc Prodotti valide anche negli Stati Uniti (parte 2)

Come scegliere una compagnia per le polizze RC Prodotti negli Usa

Da tutto quello che abbiamo esposto fino ad ora emerge chiaramente come l’Rc prodotti valida negli Usa non sia un prodotto “facile”.

Va strutturata correttamente e, cosa ancora più importante, è necessario scegliere una compagnia internazionale con una forte presenza negli Stati Uniti. Questo non tanto per una questione di sicurezza sul fronte finanziario, quanto per poter ottenere una gestione rapida ed efficiente del sinistro.

L’esperienza di Bazzi, Insurance Partners negli Stati Uniti

Bazzi, Insurance Partners fin dalla sua nascita ha sempre avuto un focus sul territorio nordamericano, assistendo start-up e aziende consolidate (in questo caso fornendo consulenza anche nel caso di operazioni di M&A).

L’esperienza si è consolidata anche nella gestione dei sinistri in USA, grazie anche a una profonda conoscenza di legali specializzati nelle normative sul prodotto.

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