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Polizze di Responsabilità Civile dei Prestatori di Lavoro-Operai (RCO)
01Mar
Ecco come sfruttare appieno le polizze di Responsabilità Civile dei Prestatori di Lavoro / Operai (RCO)
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Polizze di Responsabilità Civile dei Prestatori di Lavoro-Operai (RCO)

La polizza RCO, quella che tutela le aziende dagli infortuni sul luogo di lavoro, non è obbligatoria, ma sono moltissime le imprese che ne sottoscrivono una.
Non tutte però sfruttano appieno questa tipologia di assicurazione. E questo non perché le coperture offerte non siano ampie, ma perché per utilizzarla al meglio è necessario un buon coordinamento fra compagnia assicurativa, azienda assicurata e studio legale che segue l’azienda.

Il ruolo del coordinatore spetta al broker che, come in molte altre casistiche, non si limita a reperire sul mercato la polizza più conveniente e a suggerire le clausole più appropriate, ma gestisce la richiesta nel momento in cui si registra un sinistro.

Ma vediamo nel dettaglio come funziona questa polizza.

Che cosa copre la polizza RCO

La polizza RCO è un contratto assicurativo che protegge il datore di lavoro dall’eventualità di dover risarcire i propri dipendenti vittime di infortuni sul lavoro o di malattie per causa di servizio.
In particolar modo copre il sottoscrittore dall’azione di rivalsa dell’Inail e dall’eventuale autonoma pretesa del dipendente di risarcimento del danno differenziale.

Si tratta dunque di una polizza che riveste un ruolo significativo nella strategia di gestione del rischio, perché i danni derivanti dagli infortuni sul lavoro possono essere molto alti, oltre che imprevedibili e, di conseguenza, difficilmente quantificabili in sede di pianificazione finanziaria.

L’importanza della RCO in casi penalmente rilevanti

La polizza RCO diventa di fondamentale importanza in quei casi in cui l’incidente sul lavoro dà adito a un’indagine penale. Cosa che, secondo quanto previsto dalla normativa italiana, avviene nel momento in cui la prognosi abbia una durata superiore ai 40 giorni, con il personale aziendale che deve rispondere personalmente dell’accaduto.

La legge prevede infatti la possibilità di ottenere il riconoscimento delle circostanze attenuanti se la parte lesa si dichiara integralmente risarcita. Risultato che si può ottenere chiedendo l’intervento della compagnia assicurativa.
Su questo passaggio, per quanto semplice in teoria, cadono però molte imprese.

Polizze di Responsabilità Civile dei Prestatori di Lavoro-Operai (RCO)

La richiesta deve essere avanzata e quindi gestita nei tempi corretti e non andando dietro a quelli della giustizia italiana, che notoriamente sono lunghi.
Inoltre deve esserci un buon coordinamento fra azienda, studio legale che la segue nel procedimento e compagnia assicurativa. Questo ruolo da “ufficiale di collegamento” spetta al broker.
La gestione del risarcimento deve essere fin da subito impostata avendo ben chiaro come si intende giocare la carta della polizza e non attivandola solo in un secondo momento quando emerge la sua importanza.

L’errore più grave, e purtroppo anche il più frequente, è infatti proprio quello di lasciare che il procedimento faccia il suo corso e arrivare al dibattimento impreparati e con una strategia che a quel punto inevitabilmente deve inseguire gli eventi piuttosto che anticiparli.

Sul fronte aziendale, poi, non va coinvolto solo il direttore finanziario – come avviene nella maggior parte dei casi – solo perché è la figura che ha la delega alla gestione delle assicurazioni.
Per organizzare una strategia efficace è necessario anche il contributo del responsabile delle risorse umane.

L’esperienza di Bazzi, Insurance Partners

È facile capire come in una situazione complessa come quella che si viene a creare nel caso di un incidente sul lavoro sia di grande importanza l’esperienza del broker. Sia che il danno resti confinato nell’ambito civilistico sia che ricada invece nel penale.

Bazzi, Insurance Partners vanta una grande specializzazione in questo campo ed è in grado di offrire consulenza sia nel momento della scelta della polizza, sia nella gestione del sinistro.

La scelta della polizza è un passaggio molto delicato perché va fatta in base ad un’attenta analisi delle clausole e delle condizioni, che vanno parametrate alle dimensioni dell’azienda e al tipo di attività che svolge.
Da ultimo, i nostri professionisti sono in grado di creare quella sinergia necessaria a risolvere nel migliore dei modi l’eventuale sinistro, creando le condizioni per un’efficace collaborazione fra tutte le parti in causa.

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le polizze D&O proteggono le imprese
10Feb
Così le polizze D&O proteggono le imprese
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le polizze D&O proteggono le imprese

Contrariamente a quanto potrebbe far pensare il nome, le polizze RC Amministratori servono a tutelare il patrimonio aziendale. Ecco come funzionano e perché sono importanti.

Esistono polizze di facile comprensione e ne esistono altre il cui funzionamento può risultare ostico ad una prima, veloce analisi.
Nel primo gruppo, certamente il più ampio, rientra per esempio l’RC Auto.

Se provoco un incidente per non aver rispettato un semaforo rosso e danneggio un veicolo che attraversava l’incrocio con il verde, la mia assicurazione rimborserà il danno all’altro veicolo (ed eventualmente al conducente) da me causato.

Tutto piuttosto chiaro.

Nel secondo gruppo troviamo invece una polizza come la D&O (“Directors & Officers Liability”), il cui scopo più evidente è tenere indenni gli amministratori, i dirigenti e, più in generale, tutto coloro che di fatto esercitano un potere, controllo e coordinamento su una organizzazione, ma ha anche un effetto secondario di tutela del patrimonio aziendale. È quindi vero che l’azienda che sottoscrive una polizza D&O lo fa per tutelare i propri amministratori ma anche se stessa, poiché l’assicuratore diventa un soggetto molto più solvibile rispetto ad una persona fisica.

Vediamo dunque nel dettaglio come funziona questa particolare copertura assicurativa che, proprio a causa della sua complessità, è poco utilizzata dalle imprese italiane, che rinunciano così, compiendo un errore che può rivelarsi molto grave, a un potente strumento.

I presupposti della D&O

Per capire le polizze D&O, che è anche conosciuta come RC Amministratori, bisogna però prima fare un passo indietro nel tempo.

Nel 2004 è stata infatti varata una riforma del diritto societario italiano, che prevede importanti oneri per gli amministratori.
Se prima era semplicemente richiesta loro la diligenza di un padre di famiglia, adesso l’accettazione dell’incarico comporta l’assunzione di grandi responsabilità, commisurate alla natura dell’incarico svolto.

Paradossalmente il professionista che non ha le competenze adatte a un determinato ruolo dirigenziale dovrebbe rinunciare all’offerta. Ma questo non sempre accade, sia perché spesso manca la consapevolezza dei propri limiti, sia perché è difficile dire di no alle retribuzioni offerte per i posti apicali.

Una volta accettato l’incarico, gli amministratori possono venir chiamati a rispondere dei danni causati all’impresa con il loro operato.
A far loro causa possono essere tutti gli stakeholder e in particolar modo gli azionisti, nel caso in cui le decisioni prese dall’amministratore delegato o da qualsiasi altra figura che abbia deleghe pesanti portino a un depauperamento del patrimonio aziendale.

Nella maggior parte dei casi, però, le cifre in ballo superano di gran lunga la ricchezza personale dell’amministratore incriminato e tanto più è grande la società tanto più è probabile che si verifichi questa situazione.
Il rischio è dunque che il tribunale dia ragione a chi promuove l’azione di responsabilità, ma che il danno non venga mai rimborsato per l’incapienza del condannato.

Entra qui in gioco la polizza D&O, che si fa carico del pagamento.

le polizze D&O proteggono le imprese

Come funziona la polizza D&O

Va subito precisato che la D&O copre solo gli aspetti civili e non quelli penali che restano in carico al dirigente.
Si tratta comunque di coperture che hanno poche eccezioni: il dolo è ovviamente escluso ma la colpa grave è per esempio inclusa.
Il dolo però viene escluso solo a sentenza passata in giudicato e l’assicurazione anticipa anche le spese legali.

Come anticipato, solitamente il contraente è un’azienda e gli assicurati sono le persone fisiche; il beneficiario infine è il richiedente il risarcimento, che spesso è l’azienda stessa, come dimostrano ampiamente le statistiche.

 

Le polizze D&O personali

È anche possibile che queste ultime decidano di non sottoscrivere una D&O; in tal caso può farlo direttamente il manager con una D&O cosiddetta personale, ma si tratta di una casistica meno frequente e sotto certi aspetti più complessa.
Se per un’assicurazione è relativamente facile quotare una D&O per un’impresa perché sono moltissimi i dati noti grazie a bilanci e documenti societari, non altrettanto facile è stimare la “rischiosità” di un manager oppure di un sindaco, carica altrettanto delicata.

In entrambi i casi, ovvero sia che il contraente sia un’azienda oppure una persona fisica, è necessario preparare la stipula del contratto con grandissima attenzione e professionalità.

Il questionario va compilato molto bene, per evitare esclusioni dovute per esempio a fatti noti.
Come sempre accade con le polizze più complesse il rapporto di fiducia fra contraente e broker è di fondamentale importanza.

 

L’esperienza di Bazzi, Insurance Partners

Bazzi, Insurance Partners vanta una grande esperienza in materia di polizze D&O ed anche numerosi casi che testimoniano la bontà del lavoro preliminare svolto.
Alcuni di essi sono molto esemplificativi del funzionamento e dell’importanza delle polizze Rc Amministratori.

le polizze D&O proteggono le imprese

Case study nr. 1: fallimento di aziende

Il primo riguarda un procedimento civile nei confronti di un amministratore di una società attiva nel settore alimentare, promosso da una società terza per crediti del valore di 1,5 milioni di euro vantati nei confronti di due controllate (fallite) dalla società di cui era amministratore l’assicurato.
L’accusa era che il fallimento delle due società fosse dovuto alla “malagestio” dell’assicurato.
In prima battuta l’assicurazione ha coperto le spese di difesa e, nel caso di condanna, si farà carico anche del risarcimento.

Vale la pena notare come questo sia un caso piuttosto comune in questo periodo economico: le società che ritengono di vantare crediti nei confronti di società ormai fallite, oltre ad insinuarsi nel fallimento, agiscono direttamente nei confronti degli amministratori confidando in una transazione.

Case study nr. 2: società di leasing

Un altro esempio molto interessante riguarda l’ex amministratore delegato di una società di leasing (la contraente di polizza) che è oggetto di un’azione sociale di responsabilità promossa da alcuni soci, che lamentano una perdita patrimoniale subita dalla società e conseguentemente un danno a loro carico.

La causa di tale perdita viene identificata nella decisione dell’ex amministratore delegato di concedere un leasing ad un cliente che non ha rispettato il contratto; contemporaneamente il bene oggetto del contratto ha perso valore (si tratta di una imbarcazione di lusso rubata, utilizzata in un traffico di stupefacenti e successivamente ritrovata in nord Africa e recuperata con notevoli costi).
La responsabilità contestata all’assicurato è di avere concesso il leasing di cui sopra senza le necessarie verifiche del caso.

La richiesta è di circa 1 milione di euro e sono in corso tre separate cause civili.
Ad oggi l’ammontare indennizzato per la difesa è di 146mila euro.

Se il giudice dovesse dar poi ragione ai promotori dell’azione di responsabilità, verrà risarcito anche il danno.

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